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Report sulla giurisprudenza relativa all’Organismo di Vigilanza (OdV)

DiGiacomo Dalseno

Mag 25, 2025
Giurisprudenza OdV D.Lgs. 231/2001

Introduzione

Questa sezione introduce il contesto normativo del D.Lgs. 231/2001, che ha rivoluzionato la responsabilità degli enti in Italia. Esploreremo il ruolo centrale dell’Organismo di Vigilanza (OdV) come perno del sistema di prevenzione della criminalità d’impresa e come l’adozione di Modelli Organizzativi (MOGC) possa esonerare l’ente da responsabilità.

Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, ha segnato una svolta epocale nell’ordinamento giuridico italiano, introducendo la responsabilità amministrativa (o para-penale) degli enti per reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio da soggetti apicali o sottoposti alla loro direzione o vigilanza. Superando il tradizionale brocardo “societas delinquere non potest”, il Legislatore ha così istituito un sistema articolato di prevenzione e repressione della criminalità d’impresa, che comprende sia norme sostanziali che procedurali, con l’obiettivo primario di stimolare comportamenti virtuosi da parte delle persone giuridiche attraverso l’adozione di Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOGC).

Elemento cardine di questo sistema è l’Organismo di Vigilanza (OdV), un organo deputato a vigilare sul funzionamento, sull’osservanza e sull’aggiornamento dei MOGC. L’adozione e l’efficace attuazione di un MOGC, unitamente all’adeguata vigilanza dell’OdV, costituiscono una clausola di esonero dalla responsabilità per l’ente, come previsto dall’Articolo 6 del D.Lgs. 231/2001.

Questo strumento interattivo analizza gli orientamenti giurisprudenziali più significativi relativi all’Organismo di Vigilanza, esplorando i temi della sua composizione e indipendenza, l’adeguatezza dei controlli, la documentazione dell’attività di vigilanza, la responsabilità dei suoi membri e l’idoneità complessiva del modello organizzativo. L’analisi mira a fornire un quadro chiaro delle interpretazioni giudiziarie e delle loro implicazioni pratiche per la compliance aziendale in Italia.

1. Composizione e Indipendenza dell’OdV

Questa sezione esamina i requisiti fondamentali per la composizione e l’indipendenza dell’Organismo di Vigilanza. Approfondiremo come l’autonomia, la professionalità e la struttura dell’OdV (monocratica o collegiale) siano interpretate dalla giurisprudenza e quali criticità emergono quando tali requisiti non sono soddisfatti, attraverso l’analisi di casi significativi.

La normativa del D.Lgs. 231/2001 attribuisce all’OdV “autonomi poteri di iniziativa e di controllo”. La giurisprudenza e le Linee Guida di Confindustria hanno costantemente sottolineato che la posizione dell’OdV all’interno dell’ente deve garantire un’autonomia effettiva da qualsiasi forma di interferenza o condizionamento, in particolare da parte dell’organo dirigente. Questa autonomia è fondamentale per l’efficacia della sua funzione di vigilanza. Oltre all’autonomia, sono requisiti cruciali la professionalità e l’onorabilità dei membri, che devono possedere competenze multidisciplinari (giuridiche, aziendalistiche, ispettive).

Il D.Lgs. 231/2001 non impone una composizione specifica, lasciando all’ente la scelta tra struttura monocratica o collegiale, a seconda delle dimensioni e complessità. Per enti piccoli, l’Art. 6, c. 4, permette che i compiti siano assolti dall’organo dirigente. La prassi privilegia organismi collegiali per enti grandi per rafforzare indipendenza e competenze.

Nonostante la necessità di autonomia, il Garante Privacy ha chiarito che l’OdV è “parte dell’ente”, indipendentemente dalla natura interna o esterna dei membri. Questi operano come incaricati del trattamento dati. Le funzioni sono di vigilanza, non di potere impeditivo diretto.

Criticità e Inefficacia Legate alla Mancanza di Indipendenza

Sentenza 19/03/2021 n. 348: condanna per mancanza di indipendenza e inadeguatezza poteri OdV. Membro interno dipendente dal DG; membri esterni con compensi da società del gruppo. Unico potere: segnalazione gerarchica, senza autonomia d’intervento.

Pur con assoluzione finale, evidenziata “debolezza” di un OdV monocratico (compliance officer) riportante al Presidente CdA, mettendo in discussione l’autonomia. Ribadito che un “simulacro” formale non è sufficiente.

Questi casi illustrano che la semplice nomina formale di un OdV non basta; servono meccanismi di governance che garantiscano indipendenza funzionale. La giurisprudenza richiede poteri autonomi effettivi: capacità di identificare, segnalare e scalare criticità in modo indipendente.

Tabella 1: Requisiti di Composizione e Indipendenza dell’OdV

Requisito Descrizione/Dettaglio Fonte/Riferimento Chiave
Autonomia e Indipendenza Posizione nell’ente che garantisca assenza di interferenze/condizionamenti, specialmente dall’organo dirigente. Valutata sull’OdV nel suo complesso. Art. 6 co 1 lett. b) D.Lgs. 231/2001, Linee Guida Confindustria, Trib. Vicenza, Cass. Impregilo.
Professionalità Competenze ed esperienze multidisciplinari (giuridiche, aziendalistiche, ispettive). Linee Guida Confindustria.
Continuità d’Azione Presenza costante e operatività continuativa. Linee Guida Confindustria.
Composizione Monocratica o collegiale; per piccole entità, i compiti possono essere assunti dall’organo dirigente. Art. 6 co 4 D.Lgs. 231/2001.
Assenza di Compiti Operativi L’OdV non deve svolgere funzioni gestionali. Giurisprudenza.
Dotazione di Budget Autonomo Necessario per l’indipendenza economica. Linee Guida Confindustria.
Poteri di Iniziativa e Controllo Effettivi Capacità di identificare, segnalare, scalare criticità; accesso illimitato a informazioni. Art. 6 co 1 lett. b) D.Lgs. 231/2001.
Rapporto con l’Ente L’OdV è “parte dell’ente” ma deve operare con autonomia funzionale. Garante Privacy.

2. Adeguatezza dei Controlli dell’OdV

Questa sezione si concentra sul nucleo dell’attività dell’OdV: la vigilanza sull’efficacia del Modello Organizzativo. Analizzeremo l’importanza dei flussi informativi, della formazione e del ruolo dell’OdV nella gestione del whistleblowing. Casi giurisprudenziali illustreranno le conseguenze di controlli inadeguati.

Il compito principale dell’OdV (Art. 6 D.Lgs. 231/2001) è vigilare sul funzionamento, osservanza e aggiornamento del Modello Organizzativo. Ciò include l’esame di processi, procedure e protocolli, con verifiche regolari. L’OdV deve accertare l’adeguatezza del modello, segnalando criticità senza assumere responsabilità di gestione.

Cruciali sono gli obblighi di informazione verso l’OdV (Art. 6, c. 2, lett. d) per un controllo costante sulle aree a rischio. La giurisprudenza richiede obbligo di riferire notizie rilevanti. L’OdV deve curare informazione e formazione sul sistema 231.

Con il D.Lgs. 24/2023 (attuazione direttiva UE), l’OdV può avere un ruolo centrale nella gestione dei canali interni di segnalazione. Ciò comporta responsabilità non penali (protezione dati, corretta gestione). Sistemi efficaci sono fondamentali per rilevare illeciti.

Esempi Giurisprudenziali di Controlli Inadeguati

Evidenziata inadeguatezza OdV (funzionamento, composizione) che rese MOGC inidoneo. Flussi informativi “del tutto inadeguati” (solo email al Presidente OdV). Assenza di interventi sanzionatori storici confermò inefficienza.

Confermata responsabilità amministrativa. “Mancata comunicazione e insufficiente supervisione da parte dell’OdV hanno permesso che decisioni critiche venissero prese senza le necessarie cautele. Questo ha portato a un aggravamento delle responsabilità della società”.

Questi orientamenti mostrano un’evoluzione verso una valutazione sostanziale dell’efficacia e proattività dell’OdV. Le corti richiedono che l’OdV sia attivamente impegnato, monitori e riceva/elabora informazioni critiche. L’integrazione del whistleblowing è un asset strategico.

3. Documentazione dell’Attività di Vigilanza

La documentazione prodotta dall’OdV è cruciale per dimostrare l’effettiva attuazione del Modello e l’adeguatezza della vigilanza. Questa sezione esplora l’importanza di report periodici, piani di attività e verbali, illustrando con esempi giurisprudenziali le conseguenze di una documentazione carente.

La documentazione dell’OdV è fondamentale per dimostrare l’effettiva attuazione del MOGC e l’adeguatezza della vigilanza. L’OdV redige report periodici per gli organi apicali, dettagliando attività, criticità e proposte correttive.

Un “Piano di Attività” è essenziale per tracciare le azioni dell’OdV (verifiche, pianificazione, processi coinvolti, risultati, risorse). La documentazione deve riflettere il risk assessment (identificazione aree rischio, mappatura processi, valutazione controlli). Cruciale la tracciabilità dei processi decisionali.

I verbali delle riunioni OdV sono probatori: attestano programmazione attività di verifica e dimostrano autonomia e azione. Devono documentare, ad esempio, l’effettiva conduzione del risk assessment.

Casi Giurisprudenziali di Documentazione Insufficiente

Riscontrata assenza di “accorgimenti organizzativi concretamente idonei”. Modelli precedenti insufficienti o non allegati. Carenza nella formalizzazione e documentazione. Omessa/insufficiente vigilanza OdV collegata a “colpa di organizzazione”.

Evidenziata “mancanza di programmazione per le attività di verifica dell’OdV” e “assenza di una garanzia di riservatezza delle comunicazioni da inviare all’OdV”.

La “mancata comunicazione e l’insufficiente supervisione da parte dell’OdV” implica una carenza nella formalizzazione e registrazione delle scoperte e raccomandazioni dell’OdV.

La documentazione non è una mera formalità, ma una difesa legale cruciale. Fornisce prova tangibile dell’adempimento dei doveri dell’OdV. Una documentazione ben strutturata può essere decisiva per dimostrare la diligenza dell’ente.

4. Responsabilità dei Membri dell’OdV

Questa sezione affronta il complesso tema della responsabilità individuale dei membri dell’OdV. Esamineremo il dibattito sulla configurabilità di una “posizione di garanzia” penale, i profili di responsabilità civile e contrattuale, e le implicazioni delle più recenti sentenze.

La responsabilità individuale dei membri dell’OdV è complessa, specialmente riguardo alla “posizione di garanzia” (Art. 40 c. 2 c.p.).

Cassazione (orientamento prevalente): Esclude posizione di garanzia diretta per reati presupposto, poiché l’OdV non ha potere impeditivo diretto. Responsabilità ricade su autori reato e ente (Garante Privacy). Eccezione: omissioni comunicative antiriciclaggio.

Dottrina (es. R. Guariniello): Ipotizza responsabilità penale ex Art. 40 c.p. in caso di “inerzia totale” di fronte a gravi carenze di sicurezza note all’OdV.

Protocollo Procura Generale di Potenza (2022): Allineato su esclusione posizione di garanzia penale, ma “scelta dissonante” su nesso causale per responsabilità ente: sufficiente accertamento inesistenza/inidoneità/inefficacia MOGC/OdV, indipendentemente da nesso causale specifico. Ruolo OdV “preventivo”, non “evitativo”.

Se la responsabilità penale diretta è in gran parte esclusa, quella civile/contrattuale è concreta. Inadempimento doveri può configurare violazione obblighi contrattuali. L’ente può agire per risarcimento (dimostrando inadempimento, danno, nesso causale). Membro OdV tenuto a diligenza professionale (Art. 1176 c.c.). Danni limitati a quelli prevedibili (sanzioni pecuniarie/interdittive).

Analisi Sentenze Chiave

Accertata “omessa vigilanza” OdV, collegata a responsabilità ente. “L’organismo di vigilanza ha assistito inerte agli accadimenti, limitandosi a insignificanti prese d’atto”. Evidenzia attesa di vigilanza attiva e diligente.

L’inerzia o supervisione insufficiente dell’OdV può essere causa prossima della responsabilità amministrativa dell’ente, aprendo a richieste di risarcimento civile/contrattuale. La divergenza Potenza/Cassazione sul nesso causale è significativa.

Tabella 2: Sintesi Orientamenti Giurisprudenziali sulla Responsabilità dell’OdV

Tipo di Responsabilità Orientamento Prevalente (Cassazione) Orientamenti Minoritari/Ipotesi Condizioni/Casi Rilevanti
Penale (ex Art. 40 c.p.) Esclusione “posizione di garanzia” diretta (OdV non ha potere impeditivo). Possibile in “inerzia totale” (Guariniello); derivante da contratto/MOGC (Gargani); omissioni antiriciclaggio. Garante Privacy: nessuna imputazione penale per omessa attività di controllo.
Civile/Contrattuale (vs. ente) Configurabile per inadempimento doveri professionali. N/A Ente deve provare: inadempimento, danno, nesso causale, mancata diligenza (Art. 1176 c.c.).
Posizione Proc. Gen. Potenza (nesso causale per ente) Irrilevanza nesso causale tra inidoneità OdV/MOGC e reato per responsabilità ente; inefficacia è sufficiente. Conferma esclusione posizione garanzia penale OdV membri. Ruolo OdV “preventivo”, non “evitativo”.
Casi Rilevanti N/A Trib. Milano 10748/2021: “omessa vigilanza” OdV collegata a responsabilità ente.

5. Idoneità del Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001

L’idoneità del Modello Organizzativo (MOGC) è cruciale per l’esonero dalla responsabilità dell’ente. Questa sezione analizza i concetti di “colpa di organizzazione”, il principio della “prognosi postuma”, l’impatto della sentenza Impregilo e l’elusione fraudolenta del modello. Verranno inoltre elencati gli elementi essenziali per un MOGC idoneo.

L’idoneità del MOGC è la chiave per l’esonero da responsabilità (Art. 6 D.Lgs. 231/2001). L’ente non risponde se prova di aver adottato ed efficacemente attuato, prima del fatto, un MOGC idoneo a prevenire reati della specie, e che l’OdV ha vigilato adeguatamente. Modello “concreto, efficace e dinamico”; no “paper compliance”.

Responsabilità ente fondata su “colpa di organizzazione”. Onere prova su accusa. Semplice commissione reato a beneficio ente non implica presunzione colpa organizzativa.

Giudice si colloca al momento del reato e verifica se, nelle condizioni pre-reato, questo sarebbe stato prevenuto da modello “virtuoso” (salvo circostanze eccezionali). Se modello adottato post-illecito, standard più rigoroso (rimozione carenze che hanno favorito reato).

Sentenza Impregilo e Superamento dell’Automatismo

Sentenza fondamentale: assoluzione Impregilo S.p.A. Chiarito che “colpa di organizzazione” non desunta automaticamente da commissione reato presupposto. Necessario nesso causale tra “lacuna” organizzativa e reato. Ruolo OdV: identificare/segnalare criticità, non controllo preventivo su ogni atto apicale. MOGC “calibrato” su realtà aziendale; adesione Linee Guida Confindustria non automaticamente sufficiente.

Elusione Fraudolenta del Modello (“Management Override”)

Esonero responsabilità se persone commettono reato “eludendo fraudolentemente” MOGC. Sentenza Impregilo: condotta “ingannevole, falsificatrice, obliqua subdola”, dissociazione apicali da politica aziendale. Trib. Milano n. 1070/2024: esclusa responsabilità ente, riconosciuta idoneità modello nonostante elusione fraudolenta management.

La distinzione tra inadeguatezza del modello ed elusione fraudolenta è cruciale. Anche controlli robusti hanno limiti di fronte a intento fraudolento apicale.

Elementi Essenziali per un Modello Idoneo

  • Risk Assessment: Analisi aree rischio, mappatura processi sensibili, valutazione controlli.
  • Protocolli Operativi Preventivi: Responsabile processo, segregazione funzioni, specificità, flussi informativi, monitoraggio.
  • Codice Etico: Componente fondamentale.
  • Informazione e Formazione: Adeguata conoscenza sistema 231.
  • Sistema Disciplinare: Sanzionare mancato rispetto previsioni.
  • Sistema di Whistleblowing: Adeguato per segnalazione violazioni.

Conclusioni e Raccomandazioni

Questa sezione finale riassume le principali evoluzioni giurisprudenziali sull’OdV e fornisce raccomandazioni pratiche per le imprese e gli Organismi di Vigilanza, al fine di rafforzare la compliance 231 e mitigare i rischi alla luce degli orientamenti discussi.

La giurisprudenza italiana sull’OdV è in continua evoluzione, da un’interpretazione formalistica a una valutazione sostanziale dell’efficacia e indipendenza. Temi chiave: indipendenza funzionale OdV, controlli efficaci e documentati, responsabilità membri (più professionale/civile che penale diretta).

Sentenza Impregilo ha affinato “colpa di organizzazione” (prognosi postuma, distinzione inadeguatezza/elusione fraudolenta). Flussi informativi, whistleblowing, documentazione dettagliata sono critici. Divergenze (es. Protocollo Potenza su nesso causale) segnalano dibattito in corso.

Raccomandazioni Pratiche:

  1. Rafforzare Indipendenza OdV: Autonomia budget, linee riporto, protezione ritorsioni, evitare conflitti interesse.
  2. Privilegiare Efficacia Sostanziale: Oltre adozione formale MOGC, monitoraggio continuo, aggiornamenti, stress test, audit interni.
  3. Migliorare Flussi Informativi e Whistleblowing: Canali segnalazione robusti, sicuri, comunicati; accesso illimitato OdV a informazioni.
  4. Documentazione Meticolosa: Registrazioni complete attività OdV (verbali, piani, valutazioni, audit, raccomandazioni).
  5. Personalizzare Modello: MOGC adattato a profilo rischio, struttura, attività; no template generici.
  6. Formazione Continua: Programmi mirati per personale e vertici su MOGC, codice etico, protocolli.
  7. Consulenza Legale Specializzata: Aggiornamento su evoluzione giurisprudenza, adattare strategie compliance.

Di Giacomo Dalseno

Revisore Legale